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Vaticano.org

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Staff Zap (Under Construction)black.jpg

01/06/2000 03:55 AM from: PROPAGANDA@0100101110101101.ORG subject: [HaCkmEeTiNg] [0100101110101101.ORG] 0100101110101101.ORG perde Vaticano.org reply-to: hackmeeting@kyuzz.org

0100101110101101.ORG perde Vaticano.org

Network Solutions (la compagnia che gestisce gli Internet Domain Names) ha impedito a 0100101110101101.ORG il rinnovo del contratto per il dominio “Vaticano.org”, regolarmente acquistato un anno fa. Network Solutions ha rifiutato i numerosi tentativi di pagamento e all’esatto scadere del primo anno di contratto ha venduto il dominio ad una associazione cattolica con sede a Roma (http://www.vaticano.org). Network Solutions si rifiuta di fornire spiegazione sull’accaduto.

A breve maggiori informazioni.



> > From: Domain Registration Role Account domreg@internic.net > > Subject: Re: MODIFY DOMAIN vaticano.org > > > > Your request for MODIFY DOMAIN vaticano.org. could not be automatically processed. > > > > Your request has been queued for manual processing. This request will be processed in > > accordance with established procedures.


Contents

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01/07/2000 02:52 AM


Dal “New York Times”, rubrica “arts@large” http://www.nytimes.com/library/tech/00/01/cyber/artsatlarge/06artsatlarge.html

L’Ultima Evoluzione dell’Arte Digitale: Provocazioni e Beffe

di Matthew Mirapaul


Forse siamo noi che ci stiamo rendendo ridicoli.

Non appena il mondo dell’arte ha iniziato a prendere sul serio l’idea di un’arte digitale, gli artisti stessi hanno smesso. Sembra quasi che la maggior parte delle opere digitali apparse su Internet negli ultimi mesi sia poco piu’ di una serie di beffe concettuali.

L’ultima riguarda il sito 0100101110101101.ORG, che lo scorso anno ha iniziato ad esporre copie di progetti d’arte digitale tra i piu’ famosi, in protesta contro la loro commercializzazione. Il giorno di Natale, l’artista di Los Angeles Amy Alexander ha realizzato una copia delle copie nel suo sito http://www.plagiarist.org. Questa settimana, gli anonimi “creatori” del sito 0100101110101101.ORG hanno risposto copiando a loro volta il sito di Alexander, costringendola ad aggiornare Plagiarist.org, cosicche’ ora il suo sito contiene la copia realizzata da qualcun altro del suo stesso sito.

In un messaggio e-mail, Alexander ha riconosciuto che il clone del sito era “una beffa nella beffa”. Ma ha anche descritto Plagiarist.org come “un personaggio che rimbalza nella casa degli specchi della Rete. Plagiarist non vede mai fuori dalla Rete, ma non sembra accorgersene. Quando vivi in un casa degli specchi, e’ difficile affermare che non ci sono finestre.”

Nel quinto anno della rubrica “arts@large” il mondo dell’arte sta finalmente sforzandosi di scrutare attraverso la finestra del monitor. Il Whitney Museum sta progettando di esporre opere d’arte create in Internet nella sua prossima biennale dedicata all’arte americana. Le fondazioni investono somme considerevoli per commissionare arte digitale. I dipartimenti dei collegi d’arte propongono corsi in storia dei media digitali, sia teorici che pratici.

Cio’ che il pubblico e’ pronto a vedere sono, nella migliore delle ipotesi, versioni online di opere concettuali appartenenti al passato. Il clone di 0100101110101101.ORG da parte di Alexander e’ un esercizio estremamente ingegnoso, ma e’ anche un’iterazione in epoca cyber dell’arte dell’appropriazione, che prende materiali esistenti e li assembla in un contesto nuovo e, si spera, stimolante.

[...] Tradizionalmente, la prima colonna di “arts@large” del nuovo anno e’ dedicata a suggerire alcuni artisti e progetti che e’ bene tenere sott’occhio nei mesi successivi, e ci sono molti motivi per stare attenti nell’anno 2000.

[...] Natalie Boockhin, il cui adattamento in videogioco di un racconto di Borges e’ stato una delle espressioni estetiche piu’ rilevanti del 1999, si e’ opposta fortemente alla descrizione ludica di molti lavori recenti.

In una conversazione telefonica dalla sua casa di Los Angeles, Bookchin ha affermato, “Chiamare qualcosa “beffa” ne sminuisce l’importanza.”

Invece, ha obiettato, Internet incoraggia un tipo di gioco che forza i confini, soprattutto della proprieta’, portando alla produzione di lavori ne’ tradizionalmente decorativi ne’ realistico-narrativi. Per esempio l’asta del gruppo Akshun e’ stata un tentativo positivo di unire le sfere dell’e-commerce con l’economia delle belle arti.

“C’e’ molto lavoro piuttosto serio,” ha affermato, “ma c’e’ anche spazio per il gioco, e la Rete lo permette. La maggior parte del lavoro non e’ finalizzata a creare qualcosa da appendere ad un muro, ma e’ piuttosto un dialogo tra persone, la costruzione di una comunita’. E’ tutto cio’ che lo stare seduto in uno studio a dipingere non permette, e stiamo tutti cercando di capire come sfruttare tutto questo.”

Ma Lev Manovich, un artista e critico di San Diego il cui libro "The Language of New Media" verra’ pubblicato dalla MIT Press prossimamente, non e’ cosi’ sicuro che lavori orientati in direzione piu’ concettuale siano una necessaria conseguenza dell’evoluzione del medium.

“Il fenomeno delle beffe e delle provocazioni e’ interessante a livello sociologico. Da un lato sembra appropriato alla Rete come medium. Ma in ultima analisi contribuisce a rendere la net.art troppo un fatto di comunicazione sociale e troppo poco di rappresentazione simbolica o di altre funzioni piu’ tradizionalmente artistiche.”

Bookchin e’ ottimistista riguardo alle prospettive dell’arte in Internet. “E’ solamente l’inizio,” ha affermato, “e sono assolutamente certa che continuera’ a progredire perche’ Internet e’ il medium piu’ importante del nostro tempo e se gli artisti non lo sfruttassero sarebbe davvero tragico.”

Precisamente.

Nel 1972, il critico rock Robert Christgau disse riguardo al musicista Roy Buchanan: “Si’, e’ veramente un gran buon chitarrista, e non ha la piu’ pallida idea di cosa farsene.”

Si’, Internet e’ veramente il piu’ importante medium del nostro tempo. Forse stiamo iniziando ad avere nuove idee su cosa farcene nei prossimi anni.

E non e’ uno scherzo.


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01/08/2000 03:49 AM

Domain Name Crackdown: 0100101110101101.ORG perde “vaticano.org”


Per un anno intero “vaticano.org” e’ stato uno degli organi di informazione (in)ufficiali della Santa Sede. Un enorme sito esteticamente identico a quello “vero” ma con contenuti “leggermente” alterati, frutto della collaborazione tra 0100101110101101.ORG e Luther Blissett. Il detournement dei testi sacri ha coinvolto decine di Blissett da tutto il paese, e si stava ampliando per aggiungere alla sezione italiana quella tedesca, spagnola ed inglese. Per 12 mesi migliaia di persone hanno visitato “vaticano.org”, e nessuno si e’ mai accorto, nemmeno per un istante, che i contenuti del sito erano stati “ritoccati”. Dozzine di testi in cui si poteva trovare di tutto: proclami “eretici”, parole inventate, errori imperdonabili e canzoni degli 883, perfettamente inseriti in un contesto “plausibile”. Dal sito era possibile scrivere lettere al Papa in persona che dirottava pellegrini nelle localita’ piu’ remote. Un “Giubileo del Libero Spirito”.

Allo scadere del primo anno Network Solutions (la compagnia che gestisce i domini Internet) ha impedito a 0100101110101101.ORG il rinnovo del contratto per il dominio “vaticano.org”, regolarmente acquistato. Network Solutions ha rifiutato i numerosi tentativi di pagamento e all’esatto scadere del contratto ha venduto il dominio ad una associazione cattolica con sede a Roma.

> > From: Domain Registration Role Account domreg@internic.net > > Subject: Re: MODIFY DOMAIN “vaticano.org” > > > > Your request for MODIFY DOMAIN “vaticano.org”. could not be automatically processed. > > > > Your request has been queued for manual processing. This request will be processed in > > accordance with established procedures. Attualmente al dominio corrisponde un sito “under construction” che ospitera’ presto materiale sul Giubileo. Questo caso di repressione non e’ certo il primo in Rete. Negli ultimi tempi numerose corporazioni stanno tentando di salvaguardare la rispettabilita’ del loro nome ricorrendo sempre piu’ spesso ad azioni legali. Primo fra tutti il caso “etoys vs etoy”. Stiamo assistendo per la prima volta ad una operazione di depurazione della Rete, attraverso la monopolizzazione dei domini, che ricordiamo, rappresentano la piu’ alta, forse l’unica, forma di controllo centralizzato dei contenuti in Internet. Chi ha piu’ soldi ha piu’ avvocati, e chi ha piu’ avvocati ha piu’ verita’. In culo all’orizzontalita’ della Rete e alla liberta’ d’epressione.

Il Vaticano possiede attualmente il 90% dei domini affini (vatican.va, vatican.net, giubileo.va...) e, fino ad ora, l’unico che si sottraeva al suo monopolio era proprio “vaticano.org”, un’isola di Libero Spirito in un mare di merda. Grazie all’accondiscendenza di Network Solutions ora la Santa Sede possiede anche “vaticano.org”. D’altronde i “buoni” vincono sempre.


Nonostante la perdita del dominio il sito, solo in italiano, e’ ancora online all’url: http://www.0100101110101101.ORG/vaticano.org


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At 15.50 08/01/2000 +0100, you wrote: > At 03.49 08/01/00 +0100, you wrote: > >Domain Name Crackdown: 0100101110101101.ORG perde “vaticano.org” > > [...] > > >Stiamo assistendo per la prima volta ad una operazione di > >depurazione della > >Rete, attraverso la monopolizzazione dei domini, che ricordiamo, > >rappresentano la piu’ > >alta, forse l’unica, forma di controllo centralizzato dei contenuti in > >Internet. > > [...]


Questo è un articolo che ho trovato su Excite.it

22:10 SCOPERTO FALSO SITO DEL VATICANO; E' stato in rete per un anno MILANO - Per un anno un falso sito del Vaticano (www.vaticano.org),quasi identico a quello ufficiale (www.vatican.va),e' stato consultato su Internet.Nei testi pubblicati sul sito falso,compresi gli interventi del Papa, comparivano proclami di sapore eretico, parole inventate, errori grossolani e perfino brani estrapolati da canzoni degli 883.A far venire alla luce il fatto e' stata la Network Solution, che gestisce i domini Internet su scala mondiale

Ciao.


--- To unsubscribe from this list: send the line "unsubscribe hackmeeting" in the body of a message to majordomo@kyuzz.org


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Da “il Giornale”, 9 gennaio 2000, pag. 18:

Su Internet testi del Papa con le parole degli 883 Vaticano beffato dagli hacker: falso il suo sito, per un anno nessuno se n’e’ accorto.

Per un anno intero e fino a due giorni fa un falso sito del Vaticano, quasi perfettamente identico a quello ufficiale se non in alcuni ritocchi maliziosi, e’ stato consultato su Internet da ignari navigatori. Lo scherzo, che porta la firma di Luther Blisset [sic.] - un nome collettivo utilizzato da alcuni hacker in questi anni per molte iniziative anonime, compresa la realizzazione di un libro di successo - e’ venuto alla luce in queste ore: chi ha visitato il sito www.vaticano.org nell’ultimo anno ha trovato una copia quasi perfetta del sito ufficiale della Santa Sede (www.vatican.va), ma con contenuti ritoccati. Nei testi pubblicati sul sito, compresi gli interventi del Papa, comparivano proclami di sapore eretico, parole inventate, errori grossolani e perfino brani estrapolati da canzoni degli 883: tutto quanto inserito in un contesto plausibile. A far venire alla luce l’iniziativa, maturata in un contesto anticlericale e antagonista, e’ stata la decisione di Network Solution (la compagnia che gestisce i domini Internet su scala mondiale) di non rinnovare il contratto a chi lo aveva registrato. “Allo scadere del contratto - si legge nei messaggi che circolano in queste ore sui siti antagonisti - Network Solution ha venduto il dominio ad una associazione cattolica con sede a Roma”. Adesso, all’indirizzo www.vaticano.org corrisponde un sito in costruzione che promette informazioni sul Giubileo. Il dominio, secondo quanto emerge dagli archivi informatici delle societa’ che li gestiscono, risulta intestato ad una societa’ di software di Roma. Negli stessi archivi, emerge che, un sito dal nome quasi analogo, www.vatican.org, e’ stato registrato il 9 febbraio 1999 da un certo Gerald Beals, un signore che vive negli Usa, ad Easton (Massachussets). Secondo quanto si legge nelle mailing list che ricostruiscono la vicenda, il lavoro di modifica dei testi sacri “ha coinvolto decine di Luther Blissett in tutto il paese, e si stava ampliando per aggiungere alla sezione italiana quella tedesca, spagnola ed inglese. Per dodici mesi migliaia di persone hanno visitato “vaticano.org”, e nessuno si e’ mai accorto, nemmeno per un istante, che i contenuti del sito erano stati manipolati”.


- “Repubblica”, 9 gennaio 2000, pag. 22: http://www.repubblica.it/quotidiano/repubblica/20000109/cronaca/22bibi.html

Falso sito del Vaticano su Internet L’inganno durato un anno


- “L’Unita’”, 9 gennaio 2000, pag. 7:

Scherzo in rete per il Vaticano Falsificato il sito ufficiale sul Web


- “La Stampa”, 9 gennaio 2000, pag. 14:

Internet: per un anno falso sito Vaticano


- “Giornale di Brescia”, 9 gennaio 2000, pag. 2:

Internet, nessuno ha smascherato per un anno falso sito del Vaticano


- “Resto del Carlino”, 9 gennaio 2000, pag. 7:

Falso sito del Vaticano in rete per un anno


http://www.0100101110101101.ORG/vaticano.org

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